15. apr, 2021

...E IL CUORE PIANO PIANO DIVENTA TRASPARENTE

Andiamo. Andiamo. Oggi c'è il sole, usciamo. Avanti, apri il cancello e usciamo. Ti aspetto, cuffie, marsupio, scarpe, la tua tuta preferita che poi mi sembra sempre la stessa. Ok, usciamo, Però adesso cammina, non tirare indietro. Le macchine, attenta, bene, possiamo passare. E ora si cammina. Veramente io vorrei correre, ma tu cammini. Cosa stai dicendo? Parli con me? Ah, no. Canti. Attenta! Quell'uomo in bicicletta ti ha guardato di sbieco, certo, una che canta per strada. Per fortuna ci sono io che ti proteggo, ma dopo, adesso voglio correre. Ecco ci siamo. Ferma. Liberami, e via!! Acqua, acqua, mi devo rinfrescare, quell’asfalto mi fa prurito, che refrigerio camminare al fresco. Il solito vigneto ora è più pulito, hanno tagliato l'erba, non mi piace, non la posso mangiare e se ci corro in mezzo non mi accarezza il corpo. Ehi, dove sei? Sei lenta! Io vado avanti un po', poi ti aspetto lì dal mio amico. È un cucciolo nuovo, mi abbaia, ma si capisce che lo fa solo per salutarmi, corre lungo la recinzione fino a dove può vedermi poi torna quieto vicino a casa.

Acqua. Ancora acqua. No, questa no, non è pulita, poi mi lavi e non mi piace sentire il rumore di aria calda sulle orecchie. Cosa? Ah, canti ancora! Per fortuna non ti sente nessuno, sei così stonata. Ecco. Questo è un bel prato, mi stendo qui e ti aspetto.

Oggi non piove, vado in ufficio a piedi. Tuta, scarpe, marsupio, zaino in spalla con il cambio e cuffiette alle orecchie. Jackie è pronta davanti al portone già da quando mi ha vista infilare la tuta. Lei è la mia compagna di viaggio, la mia collega di lavoro, il mio Alter ego.

Siamo pronte.

L'ho salvata da una vita in canile poco più di un anno fa, la riconoscenza e l'amore che un animale salvato dalla solitudine può dare è un fuoco greco.  Lei mi segue ovunque, mi ascolta e io ascolto lei. Mentre accetta i miei momenti di stasi in ufficio o in casa, io comprendo la sua voglia di correre libera.

Per il primo tratto la devo tenere a guinzaglio e tira come un cane da slitta, poi attraversiamo la strada e proseguiamo per circa un chilometro lungo delle stradine, fino ad arrivare in un tratto di strada sterrata.  Ora posso lasciarla libera.

Questi quarantacinque minuti sono solo miei, cammino senza pensare al lavoro, ai figli, a cosa preparare per pranzo. L’aria fresca mi entra dal naso fino al cuore, mi rigenera pronta per una nuova giornata di accondiscendenza e senso del dovere.

Guardo e osservo la natura che cambia senza permesso, riconosco le stagioni dall’odore, l'inverno freddo e asciutto sa di bucato appena raccolto, la primavera di fiori e germogli pronti a uscire.

Le mie mani sono calde, le punte delle dita sfiorano l'erba troppo cresciuta sorpresa dalla notte, un brivido mi attraversa la schiena e la fronte suda.

Mi infilo le cuffie nelle orecchie, la guardo correre. Canto. Sogno.

Ma oggi devo dire che

Ti voglio bene

Per questo canto e canto te

Il vigneto dopo un inverno in solitudine ora è stato risanato, l'erba è tagliata e uomini premurosi hanno imprigionato ogni tralcio. Jackie corre felice lungo un piccolo canale sguazzando avanti e indietro come un bambino in riva al mare. La vedo... non sento.

Se telefonando

io potessi dirti addio ti chiamerei.

Se io rivedendoti

fossi certa che non soffri

ti rivedrei.

Si volta verso di me, ci guardiamo lei corre, io cammino.

Dopo pochi metri c'è una villa isolata, un muricciolo basso e una rete nascondono un cucciolo che abbaia più per senso del dovere che per reale guardia.

Inspiro forte, per un attimo chiudo gli occhi, terra fresca, aria bagnata.

Col sangue sulle mani scalerò tutte le vette

Voglio arrivare dove l’occhio umano si interrompe

Per imparare a perdonare tutte le mie colpe

Cammino, la mente corre, gli occhi seguono Jackie che ora sta annusando con desiderio un fosso colmo d'acqua stagna. No! Urlo. Lei mi guarda, si ferma e ascolta le mie parole.

Ora la strada si apre lontano dalle case, solo campi incolti e prati freschi. Verde, azzurro e nero. Un puntino nero nel prato. La mia Jackie mi sta aspettando.

Adesso arrivo.